tratto da: I fiori del male, (l'Abisso) di Charles Baudelaire.

 E la mia anima sempre tormentata dalla vertigine,

invidia l'insensibilità del nulla.

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Commenti

  1. Qualsiasi cosa è meglio dell'insensibilità.
    Quasi qualsiasi cosa, dai

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  2. Grazie del commento. secondo me questo verso, io lo interpretato in chiave moderna perché siamo sempre in balia di orari stretti, di corse senza senso. e credo che il verso volesse dire che invidia l'insensibilità del nulla, come voler dire il non pensare alle gabbie d'oro che puntualmente ogni giorno ci costruiamo ed invidia l'assenza, il voler non esserci. io la interpreto così

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    1. Penso sia una persona che soffre talmente tanto che preferirebbe l'insensibilità del nulla. Quello che vorremmo a volte pure noi: dormire, sparire, non essere mai nati. Si vorrebbe a volte, ma realmente non lo si vuole.
      Noi, magari il Bodler lo voleva davvero

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    2. il bolder per certi versi ha ragione secondo me. sparire anche solo per un attimo e identificarsi con il nulla può essere un buon esercizio per scoprire se stessi.

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