Il ballo irrequieto della corsa.
Corri, corri, corri.
Nebbia, fuoco, freddo.
Ti chiudi tra serrature non visibili
lasci avanzare affanni.
Buchi nell'anima,
come assenze perpetue.
io, tu , me stesso
a quale doppio faccio capo?
Sparisco e appaio
come una lampadina,
accesa o spenta.
Rifiorisco nel mese di maggio,
in novembre.
lancette, ticchettii, sveglie
Cosa sono? nella tremenda corsa?
fallimenti come vittorie.
smarrimenti erranti nella luce.
Respiro in attesa di un barlume,
mentre il nulla mi abbraccia.
Fuori tempo dal tempo che scandisce
e non condisce, momenti, emozioni.
Ed io, me, me stesso
qui in cerchio chiuso,
immagine perfetta, che vuole
essere altro.
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