A pochi centimetri
Era li che danzava, e i suoi piedi non calpestavano l'erba, ma disegnavano su essa cerchi perfetti. Le sue mani si muovevano con il vento, e i suoi capelli neri erano una gioa da guardare, inondavano nell'aria profumo inebriante, che mi cingeva. Ed io da lontano, guardavo lei a pochi centimetri si avvicinava fino ad un passo da me. Io soffrivo, mentre fuori indossavo una maschera sorridente, nascondevo lampi,fulmini,bombe di paura che non riuscivo a spegnere,mentre tu ti avvicinavi ancor di più,sempre più . E i nostri menti,i nostri nasi si sfioravano. Adagiavo le mie labbra sulle tue, per assorbire da te la passione, nel mentre che le nostre labbra stavano finalmente disegnando e celebrando noi in quel attimo, una nebbia davanti a te cominciava ad innalzarsi, e tu ti allontanavi da me sempre più, al tuo posto una prigione di catene, apparse dal nulla che mi stringeva, e mi impediva qualsiasi movimento, mi impediva di parlare di urlare, mi teneva stretto quelle catene disegnarono una forma famigliare,un ombra a me conosciuto
, ero io, me stesso, il mio peggior nemico
, ero io, me stesso, il mio peggior nemico

Commenti
Posta un commento